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Convegno dei comunisti anarchici e libertari Livorno “… chiediamo maggiore sensibilità, più responsabilità, più decisione, perché si addivenga ad un effettivo coordinamento quando questo è necessario, perché non sia continuamente rimandata la generalizzazione di una agitazione quando è possibile, perché non sia sempre scartato lo sciopero generale quando è chiamato a gran voce dalla base. Chiediamo, in una parola, maggiore fiducia nella capacità di lotta della classe operaia” (Dichiarazione della Corrente Anarchica di Difesa Sindacale al IV° Congresso della CGIL- 1956) Mozione finale In seguito ad una approfondita analisi della situazione economica e politica in Italia, della gravi crisi di sovrapproduzione in cui si dibatte tutto il mondo capitalistico, delle sue pesanti ricadute in ambito sociale quali: il crescere vertiginoso della disoccupazione e della precarietà, la riduzione del potere d’acquisto delle classi meno abbienti unitamente all’attacco alle loro condizioni di vita fino alle classiche guerre guerreggiate nell'ambito della competizione internaziona le tra potenze vecchie e nuove, acuita dagli incrementi dei flussi migratori di forza lavoro e, oggi, dalla drammatica evoluzione dei conflitti nelle regioni del nord Africa per la conquista di nuovi territori da sfruttare economicamente, i comunisti anarchici e libertari attivi nella CGIL decidono che i loro sforzi e le loro energie siano indirizzate verso la costituzione di un loro coordinamento sindacale nazionale stabile. Tale scelta deriva dalla consapevolezza che in Italia la CGIL mantiene pressoché intatta la sua forza organizzativa, sia pure con vistosissime contraddizioni e che rappresenta quindi il luogo privilegiato dell'intervento di massa. I comunisti anarchici e i libertari attivi nella CGIL sono consapevoli delle difficoltà in cui si inserisce l’azione quotidiana della CGIL medesima, ma sono altrettanto consapevoli che la sua forza potrà essere ancora uno strumento utile per difendere i lavoratori solo se la ricerca di interlocutori non significhi aderire a nuovi e sciagurati progetti concertativi di “salvezza e responsabilità nazionale”. La ricomposizione quindi di un’area di opposizione di classe all’interno della CGIL è un obiettivo ancora più urgente, visto il consolidarsi di un forte polo moderato che fa riferimento al Partito Democratico, che opera per creare un’insanabile frattura all’interno della CGIL per battere definitivamente le sue componenti di opposizione interna, isolare la combattività di alcune sue categorie (FIOM) agevolando la svolta corporativa già intrapresa da CISL e UIL, per garantirsi la possibilità di un sindacato cinghia di trasmissione anche in vista di un cambiamento politico più generale. Il contributo dei comunisti anarchici e dei libertari attivi nella CGIL dovrà quindi, in questa fase, guardare più ai contenuti delle scelte sindacali da compiere che al riposizionamento organizzativo dei gruppi dirigenti, consapevoli che l’organizzazione sindacale accerchiata dalla crisi potrebbe diventare terreno di scontro delle componenti politiche e che l’opposizione di classe, per svolgere un ruolo positivo, deve partire con intransigenza dalla difesa degli interessi dei lavoratori. Coordinandosi, i compagni comunisti anarchici e libertari attivi nella CGIL non aspirano a costituire componenti politiche o nuove aree programmatiche per rivendicare posizioni negli apparati, ma a rafforzare la loro azione sindacale e politica per la ricomposizione di una opposizione di classe interna alla CGIL, perché di questo oggi c’è bisogno per difendere gli interessi dei lavoratori e delle classi subalterne. Si impegnano a costituire un coordinamento stabile per l'approfondimento delle tematiche emerse dal Convegno. Viene demandato ai compagni di Livorno il compito concreto redazionale di diffusione degli atti dell'incontro di oggi, con un primo bollettino telematico a nome “Difesa Sindacale” e di organizzare lo sviluppo della suddetta testata, di definire se necessario riunioni periodiche e la diffusione dei lavori di approfondimento che, di volta, in volta le commissioni definite o i singoli compagni indicheranno. Si impegnano a sostenere ed a contribuire alla riuscita dello sciopero generale del 6 maggio indetto dalla CGIL, allargandolo all'intera giornata lavorativa, cercando di estendere la partecipazione a settori più ampi dei lavoratori dipendenti, (migranti, studenti, disoccupati) ponendo le basi di una ricostruzione di un vasto fronte di lotta e di solidarietà, capace di invertire i rapporti di forza oggi esistenti. Dichiarano il loro impegno internazionalista contro ogni intervento militare dell'imperialismo così come sta avvenendo oggi in Libia, intervento che ha come unico scopo quello di ridefinire gli equilibri intercapitalistici fra le nazioni, ma che niente ha a che vedere con le giuste richieste di maggiore democrazia e di migliori condizioni di vita delle masse sfruttate, che oggi si evidenziano nelle mobilitazioni del Nord Africa
Livorno 02/04/2011
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